Anche quest’anno fervono nel
nostro paese i preparativi per il Carnevale.
Questa
sarà per Montevago la XXIX edizione di un evento che ci coinvolge tutti, grandi
e piccini.
Sicuramente
ognuno di noi si sarà chiesto almeno una volta nella vita quali siano le
origini del Carnevale. Ebbene, abbiamo fatto alcune ricerche sul web ed è stato
sorprendente scoprire che i festeggiamenti carnascialeschi hanno un'origine
molto lontana, probabilmente affondano le radici nelle feste religiose pagane,
in cui le maschere avevano una vera e propria funzione apotropaica, quella
di allontanare gli spiriti maligni.
Una
delle teorie più diffuse è quella che fa coincidere la nascita del Carnevale
con le usanze degli Antichi Romani. A
Roma, infatti, durante i festeggiamenti dei Saturnali, feste popolari celebrate
in onore del dio Saturno, vi erano lauti banchetti a cui prendevano parte
tutti, sia nobili che poveri. Vi era un vero e proprio rovesciamento delle
classi sociali, grazie anche alle maschere che impedivano il riconoscimento
delle persone, che quindi si lasciavano andare a qualsiasi genere di
sfrenatezza. Da qui il detto latino “Semel in anno licet insanire”, cioè una
volta all’anno è lecito impazzire!
Naturalmente,
con l’avvento del Cristianesimo, questi riti persero il carattere magico-rituale
e tutti gli eccessi furono proibiti, rimasero semplicemente come forme di
divertimento popolare, sopravvivendo fino al Medioevo dove il culmine della festa veniva raggiunto con il
rogo di un fantoccio che rappresentava i mali dell’anno appena trascorso.
É
interessante notare come ogni antica tradizione continui a vivere nel presente, anche se spesso il vecchio
significato non emerge subito ma solo ad uno sguardo più attento. Il rogo è
ancora presente nel Carnevale Siciliano: ogni Martedì Grasso il nostro caro “Peppe
Nappa” (maschera siciliana della commedia dell’arte) viene messo al rogo a
Sciacca ed in altri paesi dell’agrigentino, mentre a Termini Imerese sarà “u
Nannu” ad essere bruciato per purificare la comunità.
Il
termine Carnevale ha origini
medievali, deriva probabilmente dal latino carnem levare ovvero
“togliere la carne”, riferendosi al banchetto che si teneva il martedì grasso, e contemporaneamente all’inizio
del periodo di Quaresima, tempo di
digiuno e purificazione per i credenti in attesa della Pasqua.
Il Rinascimento permette
al Carnevale di entrare all’interno delle corti europee, con feste sfarzose e raffinate.
Particolarmente famose erano le mascherate su carri, chiamate “trionfi”, accompagnate dai canti carnascialeschi,
organizzate a Firenze da Lorenzo de’
Medici.
Nel
1600 il Carnevale si rinnova grazie alla Commedia dell’Arte, dove le maschere e i costumi rappresentavano un
determinato carattere ed un “tipo” di personaggio: Arlecchino-servitore, Pantalone-padrone,
Balanzone-sapiente fanfarone. Questi personaggi ereditavano dal Carnevale il
gusto per lo scherzo, il travestimento e la battuta, mentre il Carnevale, a sua
volta, assorbiva i loro costumi tipici.
Il Carnevale, oggi, è forse la festa più
divertente dell’anno, apprezzata da tutti coloro che desiderano abbandonare il
consueto ordine per festeggiare giocosamente il “caos”.
Perdendo
nel tempo il suo carattere prettamente sacro, resta una festa molto sentita in
Italia e nel mondo. Festeggiamenti, carri allegorico-grotteschi, infiorati o
satirici, maschere, coriandoli e stelle filanti, sono elementi costanti di un
Carnevale che si rispetti, così come lo è la presenza dei dolci tipici di questo periodo (chiacchiere, frittelle,etc).
Brave, buon lavoro !
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