mercoledì 22 febbraio 2017

La tragica notte del Belice

Il terremoto del Belice del 1968 fu un violento evento sismico, di magnitudo 6.1 , che nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 colpì una vasta area della Sicilia occidentale, la Valle del Belice, compresa tra la Provincia di Trapani, quella di Agrigento e quella di Palermo
La prima forte scossa si avvertì alle ore 13:28 locali del 14 gennaio, con gravi danni a Montevago Gibellina, Salaparuta e Poggioreale, una seconda alle 14:15, nelle stesse località ci fu un'altra scossa molto forte.
Il 15 gennaio non si ebbe l’immediata sensazione della gravità del fatto dato che a quel tempo la zona interessata non era considerata critica dal punto di vista sismico, il terremoto venne sottovalutato nella sua entità al punto che molti quotidiani riportarono la notizia di pochi feriti e qualche casa lesionata.
La realtà si manifestò in tutta la sua terribile evidenza solo quando giunsero i primi soccorsi in prossimità dell'epicentro approssimativamente posto tra Gibellina, Salaparuta e Poggioreale: le strade erano state quasi risucchiate dalla terra.
Nei giorni seguenti visitarono la zona il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e il ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani. Furono impegnati nei soccorsi più di mille vigili del fuoco, la Croce Rossa, l'Esercito, i carabinieri. Il pilota di uno degli aerei impegnati nella ricognizione della zona dichiarò di avere visto "uno spettacolo da bomba atomica [...] Ho volato su un inferno".
Il resoconto fornito dagli inviati dei grandi giornali del tempo permette una ricostruzione dei fatti e della storia del periodo.

La cronaca di quei giorni comunicava al mondo intero che  Gibellina, Salaparuta e Montevago erano stati rasi al suolo e i superstiti, avendo perso le poche cose che avevano, vivevano in uno stato di totale indigenza.

Capone Riccardo

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